Fra poco assisteremo allo svolgimento delle elezioni primarie, celebrate dallo schieramento politico di centro-sinistra, per decidere, con il concorso di tutti i cittadini di tale orientamento politico, chi dovrà essere la guida (il segretario) del nuovo raggruppamento riformista denominato Partito Democratico.
Sicuramente un'iniziativa lodevole per il coinvolgimento popolare, per la pluralità di candidati concorrenti, per l'intenzione di sottrarre al manipolo dei componenti ogni segreteria di partito la pratica di designare il leader senza alcun confronto o conforto esterno.
Certo, per quanto partecipate, le primarie del centro-sinistra marcheranno comunque uno scarto fra decidenti accorsi a votare e successivi elettori: centinaia di migliaia di persone designeranno il leader di partito che rappresenterà poi milioni di altri elettori!
Il divario è notevole, ma l'istituto segna una cesura con ciò che è stato praticato fino ad oggi: è opportuno ricordare che la composizione dell'attuale Parlamento è stata stabilita ben prima delle elezioni, con il meccanismo delle liste bloccate di candidati, dai partiti.
E' un segnale importante in questa fase di stagnazione politica e di anti-politica galoppante.
Lo svolgimento delle elezioni primarie sembra invitare la gente a non allontanarsi dalla politica ma a contribuire a rinnovarla con un coinvolgimento importante e significativo. Indicano, almeno intenzionalmente, una volontà delle segreterie dei partiti di espropriarsi di una competenza autoattribuitasi da sempre e causa degli squilibri del nostro sistema democratico, frenato come da ceppi. Quest'americanizzazione del sistema elettorale italiano andrebbe consolidata e istituzionalizzata, assorbendo, da una parte, tentativi pioneristici emulativi diffusi un po' ovunque, stabilendo, dall'altra, un diritto categorico ed irremovibile a vantaggio di tutti i cittadini: eleggere davvero i rappresentanti scelti da loro stessi!
2 commenti:
molto intiresno, grazie
necessita di verificare:)
Posta un commento