24 maggio 2006

LA VIGILANZA NEL COMMERCIO: PIU' TRASPARENZA PER UNA MAGGIORE EFFICIENZA


LETTERA APERTA AI CANDIDATI A SINDACO DI ROMA

Egregio Candidato alla carica di Sindaco di Roma,

con questa lettera il circolo romano di “Società Libera” (www.societalibera.org) intende farLe una proposta per il prossimo governo della città.
Il rispetto delle norme che regolano l’attività commerciale rappresenta un importante elemento di garanzia per gli imprenditori, per i commercianti e i consumatori; e rispecchia il grado di efficienza di una amministrazione comunale.
Gli organi di vigilanza devono godere della fiducia dei commercianti e dei consumatori, i quali non debbono mai dubitare dell’impegno e della onestà degli addetti al controllo.
Inoltre la trasparenza dell’attività di vigilanza, che si esplica solo se le norme da rispettare sono poche e chiare, deve permettere sempre al cittadino di poter verificare l’operato degli addetti al controllo.
A volte in passato tale fiducia è venuta a mancare per note vicende giudiziarie che hanno investito alcuni addetti della Polizia Municipale, ed ancora oggi non si è arrivati al giusto livello di trasparenza per una insufficiente organizzazione e strutturazione.
Nel Comune di Roma operano nel settore del commercio due organi di controllo: la Polizia Municipale e il Servizio Ispettivo Annonario (SIA).
Questi, pur garantendo un certa qualità nell’attività di controllo, presentano nel complesso delle carenze e delle incongruità che ne limitano l’azione e quindi l’efficienza.
Se la mancanza di coordinamento tra le due strutture non permette una equa e funzionale ripartizione dei settori commerciali da vigilare, la carenza più grave l’amministrazione capitolina la raggiunge nella lacunosa gestione del Servizio Ispettivo Annonario (SIA).
Il SIA ha sede nel Dipartimento VIII, organo amministrativo che rilasciando ancora autorizzazioni per l’esercizio del commercio ed intervenendo nella gestione dei mercati ed in generale nel commercio su area pubblica, non può essere anche a capo di un organo di vigilanza senza creare un evidente “conflitto d’interessi”.
Anche un profano in materia comprende che l’organo di vigilanza (SIA) non può essere subordinato e diretto dall’ente che rilascia autorizzazioni commerciali (Dipartimento VIII): tale stato di cose, infatti, lascia dubitare sulla trasparenza dell’attività di controllo.
Se in uno Stato di diritto il potere esecutivo, legislativo e giurisdizionale debbono restare autonomi, allora un qualsiasi organo amministrativo non può stare a capo dell’organo di vigilanza che ha tra i suoi compiti anche il controllo degli atti da esso emanati.
Questa situazione di “conflitto d’interessi” all’interno del Dipartimento VIII, si traduce nel SIA in una marcata inefficienza che inevitabilmente si riflette sull’incisività dell’attività a cui è preposto.
Se il commercio è una delle fonti di ricchezza e di sviluppo della città, se la lotta all’abusivismo viene intesa come una priorità a tutela dei legittimi interessi dei commercianti, se la tutela del consumatore rappresenta un punto cardine nella difesa dei diritti del cittadino, allora Le chiediamo un’assunzione di responsabilità nell’affrontare le questioni da noi poste
Il circolo romano di Società Libera La sosterrà con il voto se si impegnerà in questo senso.

Distinti saluti e auguri da Società Libera.

Roma 24 maggio 2006

1 commento:

Anonimo ha detto...

If anything, I would think the Match Play tourney is more of a crapshoot than a stroke play event, so Tiger would have increased his chances of extending the streak by playing the Nissan. scores … I want to see what I'm capable of, says Daly, a five-time winner with two majors, the other being the 1995 British Open. That is the design of the 3-wood, he said. A month into the season square drivers have not been embraced by touring pros.