VIII MARCIA INTERNAZIONALE
PER LA LIBERTA’
DELLE MINORANZE E DEI POPOLI OPPRESSI
ROMA - PARIGI
SABATO 10 OTTOBRE 2015, ORE 16
da Piazza Mazzini a Piazza Risorgimento
INSIEME PER LA LIBERTA'
L’Associazione di cultura liberale SOCIETÀ LIBERA e le COMUNITÀ
DELLE MINORANZE E DEI POPOLI OPPRESSI in esilio promuovono in contemporanea
a Parigi e a Roma l’8° MARCIA INTERNAZIONALE PER LA LIBERTÀ.
Nel mondo non vi sarà stabilità fin quando assetti politici, unità territoriali ed identità dei Popoli saranno imposti. La Libertà, intesa come diritto fondamentale della Persona e come autodeterminazione dei Popoli, non è d'ostacolo alla stabilità internazionale, anzi ne è il presupposto.
Individui e Popoli, liberi di perseguire le proprie aspirazioni e la propria felicità, si riconosceranno così nell’appartenenza ai propri Paesi, contribuendo ad una maggiore coesione sociale oltre che alla salvaguardia della propria identità.
A fronte della privazione delle libertà fondamentali, di cui soffrono centinaia di milioni di persone, non vogliamo restare immobili, l'Europa deve mobilitarsi ponendo la difesa dei Diritti Umani come priorità nei rapporti internazionali, sia di natura politica che commerciale. Le genti d'Europa non possono ignorare che salvaguardando la libertà di tutti difendono anche la propria libertà.
Con questi convincimenti marceremo silenziosamente a Parigi e a Roma, insieme a Birmani, Cambogiani, Iraniani, Khmer Kampuchea Krom, Kurdi, Laotiani, Siriani, Tibetani, Uyghuri, Vietnamiti.
Nel mondo non vi sarà stabilità fin quando assetti politici, unità territoriali ed identità dei Popoli saranno imposti. La Libertà, intesa come diritto fondamentale della Persona e come autodeterminazione dei Popoli, non è d'ostacolo alla stabilità internazionale, anzi ne è il presupposto.
Individui e Popoli, liberi di perseguire le proprie aspirazioni e la propria felicità, si riconosceranno così nell’appartenenza ai propri Paesi, contribuendo ad una maggiore coesione sociale oltre che alla salvaguardia della propria identità.
A fronte della privazione delle libertà fondamentali, di cui soffrono centinaia di milioni di persone, non vogliamo restare immobili, l'Europa deve mobilitarsi ponendo la difesa dei Diritti Umani come priorità nei rapporti internazionali, sia di natura politica che commerciale. Le genti d'Europa non possono ignorare che salvaguardando la libertà di tutti difendono anche la propria libertà.
Con questi convincimenti marceremo silenziosamente a Parigi e a Roma, insieme a Birmani, Cambogiani, Iraniani, Khmer Kampuchea Krom, Kurdi, Laotiani, Siriani, Tibetani, Uyghuri, Vietnamiti.
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