Gli aderenti all’Associazione italiana di cultura liberale “Societa’ Libera”, che manifestano a Strasburgo davanti al Parlamento Europeo – 14 settembre ore 12 Pont du Wacken - vogliono richiamare l’attenzione sullo stato comatoso dell’informazione in Italia.
Il nostro sistema informativo segue esclusivamente una pura logica di appartenenza politica, che vede i mezzi di comunicazione schierati acriticamente o a favore o contro il governo, a discapito dei diritti dei lettori.
I conflitti di interesse tra politica, informazione ed economia squalificano in Italia il ruolo dell’informazione inteso come necessario strumento di libertà.
In Italia non si pratica giornalismo di inchiesta.
In Italia non si praticano approfondimenti sugli scenari internazionali.
In Italia si tratta qualsiasi argomento riportandolo, sempre e comunque, a favore o contro una parte politica.
Finanziamenti pubblici all’editoria, precariato e controllo politico delle carriere hanno reso i giornalisti italiani politicamente dipendenti, con la conseguenza che completezza, qualità dell’informazione e professionalità hanno raggiunto livelli inaccettabili.
Il grido di allarme, di chi come noi auspica l’affermazione di una società aperta e libera, è un atto di accusa verso il giornalismo italiano per la sua totale complicità, conformismo e sottomissione alla classe politica e ai potentati economici.
Il nostro vuole essere anche un appello di sensibilizzazione degli organi rappresentativi del giornalismo italiano ed europeo.
Il nostro sistema informativo segue esclusivamente una pura logica di appartenenza politica, che vede i mezzi di comunicazione schierati acriticamente o a favore o contro il governo, a discapito dei diritti dei lettori.
I conflitti di interesse tra politica, informazione ed economia squalificano in Italia il ruolo dell’informazione inteso come necessario strumento di libertà.
In Italia non si pratica giornalismo di inchiesta.
In Italia non si praticano approfondimenti sugli scenari internazionali.
In Italia si tratta qualsiasi argomento riportandolo, sempre e comunque, a favore o contro una parte politica.
Finanziamenti pubblici all’editoria, precariato e controllo politico delle carriere hanno reso i giornalisti italiani politicamente dipendenti, con la conseguenza che completezza, qualità dell’informazione e professionalità hanno raggiunto livelli inaccettabili.
Il grido di allarme, di chi come noi auspica l’affermazione di una società aperta e libera, è un atto di accusa verso il giornalismo italiano per la sua totale complicità, conformismo e sottomissione alla classe politica e ai potentati economici.
Il nostro vuole essere anche un appello di sensibilizzazione degli organi rappresentativi del giornalismo italiano ed europeo.
NO AL GIORNALISMO COME SOTTOPRODOTTO DELLA POLITICA
SÌ ALL’ABOLIZIONE DELL’ORDINE DEI GIORNALISTI
SÌ ALL’ABOLIZIONE DELL’ORDINE DEI GIORNALISTI
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