27 gennaio 2008

Società Libera per Ingrid Betancourt

Martedì scorso, Società Libera ha organizzato, presso la sede della rappresentanza diplomatica colombiana a Roma, un presidio silenzioso conclusosi con una fiaccolata allo scopo di implementare l’attenzione al caso di Ingrid Betancourt e come contributo alla sua liberazione. Impegnata a combattere violenza e corruzione nel suo paese, Ingrid Betancourt viene sequestrata dalle forze armate rivoluzionarie della Colombia. Benchè siano trascorsi diversi anni dalla sua cattura, aspettative di tutti e notizie filtrate attraverso canali informali alimentano la speranza che possa essere ancora in vita e presto liberata. Società Libera, già nel 2005, in occasione della terza edizione del “ Premio Internazionale alla Libertà”, le ha conferito il suo “Premio speciale alla Libertà”come riconoscimento alla sua indefessa attività ed auspicio di un immediato futuro accanto ai suoi familiari (il premio è stato ritirato da un commosso ma assai determinato marito). L’iniziativa di martedì scorso, molto partecipata e riuscita, perché assai bene organizzata e coordinata, si è segnalata per urbanità e pacatezza di modi, a testimonianza del fatto che certe istanze non appaiono più vigorose e robuste se chiassose ed urlate. Società Libera, da sempre attenta a valorizzare e promuovere l’attività di chi si batte o si adopera per il rinnovamento liberale, farà seguire a questa altre iniziative in modo tale che l’attenzione dell’opinione pubblica sia coltivata e informata.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Un esempio di libertà e di responsabilità per tutti noi. Una donna che ha avuto il coraggio di lasciare una vita comoda,serena e sicura per mettere in atto ciò in cui credeva. Una donna che non ha temuto di sfidare i gruppi di interesse e di potere in nome della "pulizia" morale, e che ha pagato un altro prezzo per questa sua libertà. Altro che certi esponenti della nostra classe politica...
Che Ingrid ritrovi presto la libertà fisica (quela morale non gliela potrà togliere nessuno) e la salute che merita.
Maria