24 aprile 2013

Il Mondo, l'Italia ed i Saggi





DIECI SAGGI E UN MONDO IN TRASFORMAZIONE


di Vincenzo Olita  Direttore Società Libera

L’Asia è interessata da grande instabilità, le rivendicazioni territoriali minacciano le già pessime relazioni tra Cina e Giappone, desta preoccupazione il conflitto religioso in Birmania, tra buddisti e musulmani, la situazione resta esplosiva in Pakistan, il massacro continua in Siria, l’Africa sub sahariana è in ebollizione, i fondamentali diritti umani – dal Tibet al popolo uyghuro – sono violati in oltre cinquanta Paesi.

In Italia due coniugi e il fratello di uno di loro si suicidano, ultime tre vittime di una feroce recessione economica. Innanzi alla loro dignità non resta che inchinarsi.

Il mondo è inquieto e in trasformazione, l’Italia anche in recessione, per la quale tutti hanno la propria ricetta, ma nessuno la capacità di metterla in pratica. Almeno di non considerare pratica efficace l’aver nominato dieci “saggi” per superare crisi politica e recessione.

Costituzionalisti, osservatori e la solita banale e fuorviante informazione si sono affrettati a spiegarci che il Presidente della Repubblica, con l’individuazione dei dieci, non è uscito dall’alveo della Costituzione.

Il Paese di questo aveva bisogno? No di certo.

Al di là della retorica, che dire di merito e qualità di molti dei dieci? Per Quagliariello e Bubbico basta informarsi, non presso gli avversari politici, ma dagli “amici” dei loro stessi partiti.

Agli ultimi suicidati il fisco stava per pignorare una vecchia auto; ci risiamo con lo Stato padre-padrone che, con la scusa della lotta agli evasori, in effetti conduce solo una caccia al danaro. Del resto, Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate, con il “non faremo prigionieri” lo aveva preannunciato e da “servitore” dello Stato, almeno in questo caso, di prigionieri non ne ha fatti.

Passeremo come difensori dell’evasione, ma vogliamo chiederci se i “saggi” si preoccuperanno di proporre anche una revisione del rapporto Stato-fisco-cittadino.

Il mondo è in trasformazione, ma la nostra politica e la nostra informazione no, impegnate come sono a seguire le misere strategie di Monti e Berlusconi, di Bersani e Renzi, di Grillo e i suoi grillini.

Lo avevamo anticipato il 5 Marzo “ci affidiamo al Presidente della Repubblica che, mai come ora, ha nelle sue mani lo snodo della crisi. Il Paese ha bisogno di guida politica, di indicazioni chiare …”. Purtroppo, per ora, il Paese ha individuato solo dieci “saggi”.

Evidentemente non basta invocare la governabilità se poi mancano governanti capaci di farsi carico della drammatica situazione economica, che tanto va impattando sulla stessa coesione sociale del Paese.



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